Si è da poco conclusa l’edizione 2017 di Made in Steel Made in Steel ha ottenuto da Regione Lombardia la qualifica ufficiale di manifestazione internazionale anche per il 2017. Il numero dei visitatori che già nel 2015 aveva registrato un sensibile aumento, per questa edizione ha subito un ulteriore incremento arrivando ad una media di + 15% nei tre giorni di svolgimento. Tutto faceva pensare che potesse essere un’edizione da record visto che, a soli due mesi dall’apertura delle iscrizioni, il 50% degli spazi espositivi era già stato prenotato. Per chi fa parte del mondo dell’acciaio, Made in Steel può considerarsi il centro di aggregazione dove parliamo tutti la stessa lingua. E’ un punto di riferimento ideale per il business, dove si allacciano i contatti, nascono le nuove partnership, si firmano contratti. Per noi è la quarta edizione. Siamo presenti fin da quando la manifestazione iniziava a fare i primi passi nei padiglioni espositivi di Brescia. Made in steel rappresenta un momento di riflessione dove le aziende si possono confrontare sui temi fondamentali come il futuro della siderurgia e temi più attuali come i dazi alle importazioni ed il mercato delle materie prime. Per OIKI continua ad essere importante la presenza, in quanto attori del mercato distributivo. Il nostro stand nuovo ci ha dato la possibilità di promuovere il nostro nuovo logo ma soprattutto di incontrare in tre giorni fornitori, clienti e collaboratori italiani ed esteri. È una fiera in abbinamento con “LAMIERA” che occupava due padiglioni di fianco a noi, fiera che si integra perfettamente al tipo di attività ed ha attirato numerosi utilizzatori finali di acciaio inox. Si è parlato di innovazione, di tecnologia, di cambiamenti e di come tutto ciò può supportare e agevolare il nostro lavoro. Ciò che è uscito dai diversi convegni tenuti è che tecnologia e digitalizzazione sono fondamentali non solo per sviluppare ma soprattutto per mantenere il business. C’è la tendenza a pensare, sbagliando, che siano dannose per i posti di lavoro, che le macchine possano sostituire le persone. In realtà, succede esattamente il contrario: è proprio la mancanza di innovazione che porta ad una eliminazione dei posti. Investire in nuove tecnologie significa investire sulle persone: infatti, non serve avere macchine evolute se mancano persone adeguatamente formate che siano in grado di gestirle ed interagire con i loro sistemi. Ci vediamo a Maastricht Novembre 2017