Bilancio 2024 e prospettive 2025 per il mercato dell’acciaio inossidabile
Il 2024 ha rappresentato un anno complesso per il mercato dell'acciaio inossidabile, caratterizzato da incertezza e volatilità. Alessandro Bettuzzi, AD di Oiki e Coordinatore dei Centri Servizi Inox Assofermet, nel corso del webinar organizzato da Siderweb il 21/01/2025, ha descritto così l’andamento: “Il 2024 ha avuto due fasi distinte. Nella prima metà dell’anno, i prezzi hanno mostrato una certa tenuta grazie anche a fattori esterni, come lo sciopero di un grande produttore. Tuttavia, nella seconda metà, il mercato ha perso slancio, sfumando i progressi precedenti”.
Tra febbraio e luglio, i prezzi sono stati sostenuti dalla riduzione della pressione sull’offerta. Tuttavia, da agosto in poi è emersa una mancanza di coerenza nei prezzi tra gli operatori, aggravata da una debolezza stagionale tipica degli ultimi mesi dell'anno. Il consumo europeo di acciaio inossidabile ha continuato a calare, consolidando un trend negativo iniziato già nel 2023.
Le sfide globali e il ruolo dell’Europa
La contrazione del mercato europeo si inserisce in un contesto globale competitivo, con Cina e Indonesia che aumentano la loro capacità produttiva e la loro quota di mercato. “Oggi l’Europa rappresenta solo l’11-12% della produzione globale di acciaio inox, contro il 33% di quindici anni fa,” ha sottolineato Bettuzzi. La capacità produttiva asiatica, in particolare, si configura come una sfida: “Un solo produttore cinese può coprire, in pochi mesi, l’intera produzione europea”.
Secondo Bettuzzi, per competere, l’Europa deve adottare misure mirate, come dazi più scientifici che proteggano la filiera senza isolarla completamente. Una maggiore collaborazione tra i distretti manifatturieri potrebbe rafforzare la competitività. Tuttavia, è essenziale bilanciare le politiche ambientali con le esigenze industriali: “Siamo sulla strada giusta, ma serve maggiore gradualità,” afferma Bettuzzi.
Prospettive per il 2025: ottimismo cauto
Nonostante il quadro sfidante, le prospettive per il 2025 lasciano spazio a un moderato ottimismo. Bettuzzi ha evidenziato come l’equilibrio tra domanda e offerta potrebbe stabilizzarsi nei prossimi mesi, grazie a politiche monetarie più favorevoli e a un possibile miglioramento delle dinamiche geopolitiche.
Tra i fattori critici per il rilancio:
- ripresa della domanda interna europea;
- efficientamento dei costi e innovazione tecnologica nei processi industriali;
- riduzione della concorrenza sleale da parte di player asiatici.
Bettuzzi ha concluso: “Il 2025 sarà decisivo per comprendere se la crisi che stiamo vivendo sia solo congiunturale o rischi di diventare strutturale. Dobbiamo cogliere questa opportunità per rafforzare le basi della nostra industria”.
Un futuro da scrivere per la distribuzione italiana
In Italia, la distribuzione dell’acciaio inossidabile si dimostra resiliente. Con 28 centri di servizio attivi, il comparto ha la forza di supportare una vasta rete di PMI, spina dorsale dell’industria nazionale. Tuttavia, come ricorda Bettuzzi: “Come centri servizi dobbiamo sentirci più industria, investendo in logistica e innovazione per mantenere alta la competitività.”
Le sfide sono molteplici, ma con una visione strategica condivisa, il settore dell'acciaio inossidabile può trovare nuove opportunità di crescita, garantendo stabilità e competitività in un mercato globale sempre più complesso.