Barbara Valenti, responsabile dell’ufficio commerciale e customer service di Oiki.

I nostri Iron Men: ecco Barbara Valenti, responsabile dell’ufficio commerciale e customer service

I nostri Iron Men:ecco chi rende la nostra azienda più solida ogni giorno.
Questo è il turno di Barbara Valenti, responsabile dell’ufficio commerciale e customer service di Oiki.

Barbara Valenti, responsabile dell’ufficio commerciale e customer service di Oiki.

Possiamo definire Barbara una vera Iron Lady, parte dell’azienda Oiki da trent’anni.

Da quando lei ha iniziato, negli anni Novanta, l’azienda ha subito cambiamenti sostanziali di organigramma: pur mantenendo una struttura a carattere familiare — infatti, come ci racconta Barbara: “i dipendenti di Oiki vivono un ambiente accogliente, ascoltati e supportati come individui” — negli ultimi anni il mercato e una concorrenza più agguerrita che ha modificato le logiche distributive    hanno reso necessario un’organizzazione ancor più efficiente e una razionalizzazione dei ruoli. Ecco perché Barbara, da un ruolo operativo come addetta alle vendite sul mercato estero, è arrivata al coordinamento dell’ufficio commerciale e della gestione dell’operatività di reparto.

Tutto questo è stato possibile grazie all’esperienza e alle competenze maturate sul campo, in un universo a netta prevalenza numerica maschile, in cui farsi spazio è stato sicuramente prova di grande determinazione e carattere, qualità che appartengono pienamente a Barbara.

 

“Inizialmente, data la giovane età, la timidezza e il fatto di doversi confrontare con figure appartenenti a culture diverse è stato come immergersi in un frullatore ad alta intensità che ha portato al superamento di timori ed esitazioni e a lavorare per affermare la mia figura professionale. Ritengo che, soprattutto in una relazione commerciale, la sensibilità e l’empatia femminile siano caratteristiche utili per capire come meglio porsi all’interlocutore senza togliere professionalità al proprio ruolo”.

 

Nel comparto siderurgico italiano le presenze femminili sono ancora in percentuale ridotta ma la tendenza generale è quella di incrementare i numeri, riconoscendo proprio alle donne una particolare flessibilità nell’approccio al cambiamento, in un momento storico che richiede un grande sforzo di adattamento e risposte tempestive ai problemi che continuamente si presentano.

 

Uno degli aspetti che Barbara preferisce della sua duplice veste di venditore e di responsabile dei flussi di lavoro dell’ufficio commerciale di Oiki è proprio il rapporto con le persone, ovvero l’attività di vendita con i clienti oed ed il ruolo di tramite e di referente con gli interni, che le permettono di entrare in contatto con diverse realtà e di creare relazioni ‘Human to Human’, ovvero un tipo di approccio in grado di costruire  e mantenere un rapporto tra azienda e cliente, facendo leva su un tipo di comunicazione che trasmetta trasparenza e affidabilità.

 

“Sicuramente sento affini al mio modo d’essere sia il ruolo di venditore che di coordinatore, per quanto talvolta possano avere aspetti tra loro antitetici, ma la possibilità di poter intervenire, fornire indicazioni e correttivi, lasciare un segno contribuendo  anche in parte al miglioramento dell’operatività aziendale è ciò che mi rende maggiormente soddisfatta e che mi stimola a continuare con impegno  dando il meglio delle mie possibilità”.

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    Settore dell’acciaio inossidabile: come valutiamo la situazione odierna e quali sono le principali differenze tra il 2021 e il 2006/2008?

    Settore dell’acciaio inossidabile: come valutiamo la situazione odierna e quali sono le principali differenze tra il 2021 e il 2006/2008?

    acciaio inossidabile

    La richiesta di lamiera di acciaio nel primo semestre del 2021 è stata altissima, ma la carenza di materiale sta condizionando negativamente vari settori. Se a questo si aggiunge il frequente ritardo nei trasporti, la competitività dell’intera filiera produttiva appare evidentemente compromessa.

     

    In merito alla situazione odierna della filiera produttiva dell'acciaio, abbiamo raccolto l’opinione di Alessandro Bettuzzi, Direttore Commerciale di OIKI Acciai S.p.A..

     

    “Il fortunato triennio 2006-2008 sembra ad oggi molto lontano: allora, in un contesto sicuramente differente, gli operatori potevano scegliere dove approvvigionarsi e non c’erano particolari barriere. Il mercato era libero e non era sofferente dall’assenza di materia prima. La spinta speculativa di quel periodo era provocata dal Nickel, che aveva raggiunto i 50.000 USD, ed il prezzo distributivo si assestò a 4.10 euro/kg per la lamiera a freddo. Una chiusura troppo rigida avrebbe procurato forti turbative di mercato, mentre ora tutto questo si sta manifestando con estrema rapidità. Gli esponenti del settore dovrebbero convergere per la difesa degli interessi della Comunità Europea, che al momento sembrano però confusi. Tutte la parti sociali e le istituzioni dovrebbero essere più lungimiranti e rendersi conto che senza una regolamentazione chiara e tutele uguali per tutti, la valle della filiera e in particolare i nostri distretti industriali (i quali, sia detto per inciso, assorbono i prodotti e rappresentano la vera ricchezza del paese), perderanno rapidamente efficacia sul mercato. Le grandi attività industriali si basano sulla continuità di filiera, sulla stabilità nel medio termine, sulla programmazione e sull’efficienza e le prime avvisaglie di difficoltà si stanno già manifestando. Il più grande controsenso di questo momento così delicato e decisivo per la ripresa economica è che l’Unione Europea non pensi al mantenimento di condizioni favorevoli all’industria partendo dal presidio del mercato. Questo serve affinché non si creino divari troppo ampi e venga garantito un equilibrio di filiera con un prezzo che mette in una condizione ottimale di competitività le nostre industrie a livello internazionale. Si è impiegato un anno per creare le condizioni sanitarie necessarie alla ripartenza ed è stato approvato un recovery plan fondamentale alla ripresa. Ora sono al vaglio altri piani di sviluppo per recuperare almeno 5 punti di PIL. Nonostante negli ultimi 6 mesi si sia registrato un aumento del 77% sulle commodity dell’acciaio inox, la nostra spinta propulsiva non può subire battute d’arresto.“

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